mercoledì 18 maggio 2011

La Modulazione e il Cromatismo


Chi compone è vincolato al SISTEMA TONALE e sceglie una determinata tonalità per la sua composizione. La scelta della tonalità può avvenire del tutto inconsciamente come per le melodie popolari frutto di un istinto musicale e senza consapevolezza armonica. Ci sono composizioni in cui la tonalià d'impianto è la stessa dall'inizio alla fine, ma in composizioni più elaborate e complesse come quelle che si trovano nella musica Classica la tonalità non si vincola alle sette note di apparteneza, ma "esce" dai limiti imposti dalla tonalità di partenza. Esistono basilarmente due metodi di composizione: il CROMATISMO e la MODULAZIONE.Può capitare che in una partitura ci siano note che non appartengono all'armatura di chiave ma siano solo del semplici CROMATISMI di passaggio, a patto che non alterino i gradi cardine della tonalità cioè I-IV-V (tonica, sottodominante, dominante) e le loro funzioni di tensione e riposo. Questi CROMATISMI in alcune circostanze svolgono funzioni tonali per enfatizzare alcuni gradi della scala (tonalità) d'impianto, come nell'esempio seguente:


Ad esempio in una battuta viene alterato il FA con un diesis quindi estraneo alla tonalità cioè DO maggiore. Ma questa sua estraneità ha una funzione tonale all'alterazione del FA, perchè si avvicina al SOL diventando la sensibile di tale nota e accresce la tensione come dominante della tonalità, (SOL è V grado di DO maggiore) per risolvere sulla tonica.
Quando invece note estranee alla tonalità conducono allo spostamento dell'asse tonale si ha la vera e propria MODULAZIONE, perchè la tonica cambia e le note sono orientate da un certo punto verso un altro centro tonale.
Vi sono vari tipi di MODULAZIONE illustrermo i più ricorrenti:


  • Modulazione a una tonalità vicina
  • Modulazione ad una tonalità lontana
  • Modulazione alla tonalità relativa
  • Modulazione alla tonalità omonima
  • Modulazione Enarmonica



La MODULAZIONE TONALE si muove una quinta sopra o sotto del Circolo delle Quinte partendo dalla tonalità di partenza. Quindi è una modulazione alle tonalità vicineAd esempio la tonalità è il DO maggiore per poi modulare nella settima battuta con due RE diesis in tonalità di MI minore melodica una quinta sopra al DO, essendo il MI la relativa minore della scala di SOL maggiore.

La MODULAZIONE A UNA TONALITA' LONTANA "affatica" l'orecchio, perchè deve adattarsi ad un nuovo centro tonale infatti le note in comune fra le due tonalità sono molto di meno. 
Ad esempio una modulazione da DO maggiore a MIb maggiore.


MODULAZIONE MODALE detta anche modulazione alla relativa Minore, con il cambio della tonica le note della relativa minore rimnagono le medesime tranne le note estranee all'armatura di chive VI e VII grado innalzati. 
Ad esempio una modulazione da DO maggiore a LA minore melodica.


La MODULAZIONE OMONIMA può essere definita una tonalità vicina ha in comune quella di partenza il centro tonale. 
Ad esempio modulazione da DO maggiore a DO minore.

La MODULAZIONE ENARMONICA usa come porta fra due tonalità un accordo che vengono in parte trasformate enarmonicamente. 
Ad esempio partendo dalla tonalità di DO maggiore si modula a SOL# minore alterando la sottodominante.












mercoledì 11 maggio 2011

Recensione: Chopin Visto dai suoi Allievi



La mia recensione del libro "Chopin Visto dai suoi Allievi" di Jean-Jacques Eigeldinger pubblicata sul sito Pianosolo.it.

"Siamo a Parigi, esattamente al numero dodici di Place Vendôme. Sono passate circa due ore dalla mezzanotte. Alcune persone avvicinano un Pianoforte accanto al capezzale di un letto. Con le porte completamente aperte, la Contessa Solange Sand-Clésinger inizia a cantare accompagnandosi da sola con il cuore spezzato e la voce di lacrime. Era il 17 ottobre 1849 ... ".
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