martedì 4 ottobre 2011

Erik Satie e le Gnossienne


La parola "gnossienne" descrive sette pezzi composti per il piano da Erik Satie che però l'autore non riusciva a catalogare in un esistente stile di musica classica. Non si trattava nè di un preludio nè di una sonata. Satie risolvette facilmente il dilemma semplicemente intotolando i pezzi con una parola che coniò appositamente: "gnossienne." Resta comunque un mistero per molti l'etimologia e la pronuncia di questa parola. Qualcuno sostiene che la parola “gnossienne„ sembra essere derivata dalla parola gnosis, perchè Satie quando iniziò la composizione dei pezzi era attratto dal "Movimento Gnostico Cristiano Universale" una corrente neo-gnostica che ebbe origine nella vita e nell’opera di Víctor Manuel Gómez Rodríguez Samael Aun Weor.
Tuttavia altri sostengono che la parola derivi da Knossos o “da Gnossus„ Cretan e collegano lo Gnossiennes a Theseus, a Ariadne ed al mito di Minotaur. Ciò che invece è lampante è che le sette Gnossiennes sono meravigliose, uniche e intriganti.


Gnossienne numero 1

Satie compose le prime tre Gnossiennes nel 1890.Questo brano non presenta indicazioni di tempo all’inizio della partitura.E’ facile trovare nella musica contemporanea a Satie brani senza il tempo scritto all’inizio; Satie scrisse 5 Gnossienne su 7 SENZA indicazioni temporali. Ognuno può interpretare il brano con pochissime restrizioni poichè il tempo indicato dall'autore consisteva in frasi come " leggero, con intimità" oppure "Non essere fiero".La prima Gnossienne fu pubblicata nel Settembre del 1893, nel "Le Figaro musical" Nr. 24.


Gnossienne numero 2

Le Gnossiennes di Satie sono spesso viste come una continuazione musicale delle tre Gymnopédies benchè alcuni esperti credano siano più strettamente correlate alle sue Sarabande.In entrambe i casi è chiaro che una musica come questa non era mai stata scritta prima rendendo più intuitivo il motivo per cuifurono intitolate con una parola così enigmatica. Sono composizioni senza tempo e la sensazionedi infinito di ogni pezzo deriva dalla natura ciclica del lavoro di Satie.Potete ascoltare le sette Gnossienne senza interruzione e non udirete mai in maniera distinta l'inizio o la fine. Come per le Gymnopédie, Satie compose delle melodie molto semplici, quasi elementari.


Gnossienne numero 3

Erik Satie, colto e bizzarro. Ironico, iconoclasta, sarcastico. E chi più ne ha più ne metta. Ancora oggi, ascoltando la sua musica,risulta difficile definirne i confini, in quell’ambiguità che la fa apparire seria e giocosa allo stesso tempo.Tutto il Novecento musicale è in qualche modo debitore di Erik Satie, per quanto la “grande musica” non l’abbia maineanche accostato ai “grandi” della sua epoca: Debussy, Ravel, Stravinskij, Mahler.Troppo poco “serio” per ottenere il parere unanime dell’Accademia (e del pubblico).Troppo anticonformista per diventare un “classico”.Eppure Satie il suo momento di gloria lo ha avuto, quando è diventato esponente di spicco delle avanguardie parigine di inizio secolo, camminandoa braccetto sulla riva della Senna con personaggi come Pablo Picasso, René Clair, Jean Cocteau.


Gnossienne numero 4

Elencare gli episodi della vita di Erik Satie e le sue opere significherebbe fare un lunghissimo elenco delle provocazioni con le quali il compositore francese si è fatto largo tra i suoi contemporanei. In una Parigi che, a cavallo dei due secolisi preparava, culturalmente parlando, a diventare la capitale più rappresentativa e propositiva d’Europa nel passaggio dalla modernità alla contemporaneità, Satie non prenderà mai una posizione netta e coerente nei confronti dei movimenti artistici radicali dell’epoca (impressionismo, simbolismo, surrealismo, dadaismo), a testimonianza di quello spirito libero che lo ha reso una sorta di “cane sciolto” della musica contemporanea.Gnossienne numero 5.La musica di Erik Satie, specialmente quella per solo pianoforte alla quale dedicò maggiori attenzioni, è stata rivalutata recentemente dalla critica per il suo valore intrinseco e la sua notevole portata rivoluzionaria.E oggi Satie è ritenuto universalmente non solo il precursore del minimalismo e della musica ambientale, ma anche uno dei più importanti e influenti musicisti del primo Novecento.Infatti questa riscoperta, relativamente recente, della musica di Satie ha inflazionato il mercato con svariate esecuzionie interpretazioni discografiche: dalle visioni romantiche di Pascal Rogé su Decca al tecnico, freddo, vigore di Johanna McGregor; da Aldo Ciccolini su Philips in "storiche" registrazioni all’americano Bill Quist addirittura sull’allora neonata Windham Hill Records.


Gnossienne numero 6

Le Gnossiennes numero 4, 5 e 6 sono state pubblicate soltanto nel 1968, molto tempo dopo la morte di Erik Satie Nessuno di questi brani sembra essere stato numerato, e neppure denominato con il nome “Gnossienne„ da Satie stesso.La sequenza di queste tre Gnossiennes nella pubblicazione del 1968 secondo Robert Caby non corrisponderebbe all'ordinecronologico di composizione. È estremamente improbabile che Satie abbia visto queste composizioni come tre parti di un singolo insieme. Questa Gnossienne deve essere stata composta circa otto anni dopo la prima nel Gennaio 1897 circa.


Gnossienne numero 7

Nel "Étoiles de Le Fils des la musique fortuite" composto da Satie nel 1891 troviamo una Gnossienne nel suo primo atto.In questo caso l'appellativo di « Gnossienne » a questo pezzo è stato attribuito da Satie, come risulta dalla corrispondenza con il suo editore. Pertanto questo pezzo è conosciuto come la settima Gnossienne. Questo pezzo de "Étoiles de Le Fils des la musique fortuite" fu realizzato come "As Manière de commencement" (Un modo per cominciare), il primo di sette movimenti di "Trois Morceaux en forme de poire" (Tre pezzi in forma di pera).


Download da IMSLP spartiti "Gnossienne 1-7" di Erik Satie

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